La piazza centrale di Ulan Bator è intitolata all’eroe della Rivoluzione Damdini Suhe-batora. Da questa piazza, nel luglio del 1921, il capo dell’esercito rivoluzionario, dopo aver preso la città di Urga insieme all’Armata Rossa, si rivolse alla popolazione della capitale con queste parole: “se noi, tutto il nostro popolo, ci uniamo in un unico desiderio, in un’unica volontà, non ci sarà mai niente al mondo che non potremo raggiungere, non ci sarà niente che non conosceremo e che non potremo fare”. Queste parole sono scolpite al basamento della statua dell’eroe che svetta al centro della piazza. Secondo alcune fonti questa piazza è una delle più grandi del mondo. Tuttavia non rientra nella lista delle prime dieci.
La storia della piazza
All’inizio del ventesimo secolo la piazza centrale di Urga, nucleo originario della città oggi crocevia della linea transiberiana e trans mongolica, non occupava un vasto spazio ed era situata a sud della residenza di città di Bogdo Gegeen. Il nome della piazza era Ikh Celee. La piazza era circondata da templi buddisti, case di nobili e del clero e anche dai mercati. Sulla piazza principale si radunavano pellegrini che giungevano qui per adorare Bogdo Gegeen. Su questa stessa piazza il 16 dicembre del 1911 si tenne la cerimonia della sua salita al trono durante la rivoluzione e, il 29 dicembre del 1919, la cerimonia della fine dell’autonomia.
All’inizio del ventesimo secolo la piazza centrale di Urga, nucleo originario della città oggi crocevia della linea transiberiana e trans mongolica, non occupava un vasto spazio ed era situata a sud della residenza di città di Bogdo Gegeen. Il nome della piazza era Ikh Celee. La piazza era circondata da templi buddisti, case di nobili e del clero e anche dai mercati. Sulla piazza principale si radunavano pellegrini che giungevano qui per adorare Bogdo Gegeen. Su questa stessa piazza il 16 dicembre del 1911 si tenne la cerimonia della sua salita al trono durante la rivoluzione e, il 29 dicembre del 1919, la cerimonia della fine dell’autonomia.
Dopo l’ingresso nella capitale, l’8 luglio del 1921, delle truppe della milizia popolare guidate da Suhe-Baator, sulla piazza si tennero grandi manifestazioni popolari. Uno dei soldati, Gava, soprannominato “testa di osso”, notò il luogo dove urinava la cavalla di Suhe-Baator (questo era tradizionalmente considerato un buon segno) e seppellì in quello stesso posto un amuleto speciale. L’11 luglio nella zona della piazza dove sorge oggi il teatro dell’Opera, fu costruita una tribuna di legno, dalla quale il primo Ministro Bodo dichiarò la fondazione della repubblica. Da quel momento questa zona della piazza viene usata per le assemblee. Da una di queste assemblee, il 23 dicembre del 1921 fu decisa un’opera di taglio delle trecce a donne e bambine e persino un sequestro a tappeto di cappelli tradizionali e gioielli. Nel 1922 in occasione dell’anniversario della rivoluzione, Suhe Baator organizzò una parata militare nella piazza e una gara di tiro con l’arco a cui lui stesso partecipò, classificandosi primo. Tra il 1923 e il 1924 la piazza, simbolo della città sulla linea trans mongolica, fu rinominata Suhe-Baator.
L’11 luglio del 1927 aprì il teatro popolare e, nel 1931,per celebrare il decimo anniversario della rivoluzione, di fronte al teatro fu eretto un obelisco dedicato a Suhe-Baator, opera dello scultore sovietico Pomeranzev.
L’11 luglio del 1927 aprì il teatro popolare e, nel 1931,per celebrare il decimo anniversario della rivoluzione, di fronte al teatro fu eretto un obelisco dedicato a Suhe-Baator, opera dello scultore sovietico Pomeranzev.
Nel 1946, durante la posa dell’asfalto, Choibalsan, che partecipava ai lavori in qualità di semplice operaio insieme a Zedenbal, riportò alla luce l’amuleto seppellito da Gava nel 1921. Si decise allora di erigere su questo punto un nuovo monumento a Suhe-Baator, al posto dell’obelisco che fu spostato sul lato verso il Ministero. Il monumento, inaugurato l’8 luglio del 1947, fu realizzato dallo scultore Choimbol. Nel 1951 sul luogo dove sorgeva il teatro, distrutto da un incendio due anni prima, fu eretto il palazzo del governo. Un anno dopo la morte di Choibalsan, di fronte al palazzo, fu costruito un mausoleo dedicato a Suhe-Baator e Choibalsan.
Fino al 1989 sulla piazza si sono tenute manifestazioni giovanili e parate militari, la più imponente delle quali si tenne in occasione della visita a Ulan Baator di Leonid Brezhnev, nel 1966. Nel 1990 nel pieno della rivoluzione democratica, sulla piazza si tennero innumerevoli comizi e scioperi e all’inizio di luglio del 2008 anche violenti scontri che causarono molte vittime.
In seguito alla ricostruzione, avvenuta tra il 2004 e il 2006, la piazza è notevolmente cambiata. In primo luogo è stato demolito il mausoleo di Suhe Baator. Inoltre è stato rimosso l’asfalto e sono state poggiate delle lastre di granito. Inoltre è stato installato un impianto di illuminazione. Nel 2006 è terminata l’imponente opera di ricostruzione del palazzo del governo. I viaggiatori in transiberiana e trans mongolica possono ammirare sulla facciata le statue di Gengis Khan e di due dei suoi più fedeli seguaci, Muchali e Boorchu, oltre a due dei più importanti Khan, Ogodei e Kublai.
Nel 2010 la piazza venne rinominata in onore di Gengis Khan, senza interpellare il parere dei cittadini.
Fino al 1989 sulla piazza si sono tenute manifestazioni giovanili e parate militari, la più imponente delle quali si tenne in occasione della visita a Ulan Baator di Leonid Brezhnev, nel 1966. Nel 1990 nel pieno della rivoluzione democratica, sulla piazza si tennero innumerevoli comizi e scioperi e all’inizio di luglio del 2008 anche violenti scontri che causarono molte vittime.
In seguito alla ricostruzione, avvenuta tra il 2004 e il 2006, la piazza è notevolmente cambiata. In primo luogo è stato demolito il mausoleo di Suhe Baator. Inoltre è stato rimosso l’asfalto e sono state poggiate delle lastre di granito. Inoltre è stato installato un impianto di illuminazione. Nel 2006 è terminata l’imponente opera di ricostruzione del palazzo del governo. I viaggiatori in transiberiana e trans mongolica possono ammirare sulla facciata le statue di Gengis Khan e di due dei suoi più fedeli seguaci, Muchali e Boorchu, oltre a due dei più importanti Khan, Ogodei e Kublai.
Nel 2010 la piazza venne rinominata in onore di Gengis Khan, senza interpellare il parere dei cittadini.
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