La costruzione del Castello di Kerak ebbe inizio negli anni quaranta del XII secolo per iniziativa di Pagano, vassallo del re Folco, e fu nota col nome di Petra Deserti. Il castello sorge nella citta' di al-Karak, in Giordania. I Crociati lo chiamarono Crac dei Moabiti o Kerak di Moab, nomi con cui spesso viene indicato nei libri di storia. A tal proposito bisogna puntualizzare che il castello di Kerak non va confuso con il Krak dei Cavalieri, una fortezza militare situata nell'odierna Siria.
Pagano fu anche Signore dell'Oltregiordano e Kerak divenne il fulcro del suo potere, al posto dell'inadeguato castello di Montreal che sorgeva più a sud. Grazie alla sua posizione a est del Giordano, Kerak aveva il controllo dei pastori beduini e delle rotte commerciali che da Damasco finivano in Egitto e alla Mecca.
I suoi successori, i nipoti Maurizio e Filippo di Milly, edificarono nuove torri e protessero i versanti a nord e a sud con due profondi fossati scavati nella roccia (quello meridionale fungeva anche da cisterna). La più significativa traccia di architettura crociata è rappresentata dal muro settentrionale, all'interno del quale sono costruite immense sale ad archi su due livelli. Questi ambienti furono utilizzati come quartieri militari
e stalle, ma servirono anche da gallerie di combattimento e da rifugi contro i proiettili delle macchine d'assedio.
Nel 1170 fu inutilmente assediata da Norandino e quindi dal suo vassallo Saladino, ma resistette a tutti gli attacchi.


Kerak divenne così possedimento ayyubide, passando successivamente ai mamelucchi. Nel 1263 il loro sovrano Baybars espanse la fortezza e aggiunse una torre nell'angolo nordoccidentale. Molti secoli dopo, nel 1840, Ibrāhīm Pāshā d'Egitto conquistò il castello e distrusse gran parte delle sue fortificazioni.
Il castello si estende nella parte meridionale dell'altopiano ed è un esempio notevole di architettura crociata, un miscuglio degli stili europeo, bizantino e arabo. Le sue mura sono rafforzate da torre rettangolari, le lunghe gallerie con volte di pietra sono illuminate solo da strette feritoie e l'intero complesso è circondato da un profondo fossato che lo isola completamente dal resto.
Attualmente, nella corte inferiore del castello, è ospitato il Museo archeologico di al-Karak, riaperto al pubblico nel 2004 dopo lavori di rinnovamento. Al visitatore è presentata la storia di al-Karak e della regione dall'età preistorica fino all'era islamica, con particolare attenzione alla vicenda del castello nel periodo delle crociate.
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