Torre del vergine - Azerbaijan






La Torre della Vergine (in azero Qız Qalası) o come chiamata localmente: Giz Galasi, è ubicata nella Città Vecchia di Baku in Azerbaigian ed è un'antica torre che ha affinità culturali con la presenza in loco di Zoroastriani, Sassanidi, Arabi, Persiani, Shirvani, Ottomani e Russi. Costruita nel XII secolo, come parte della Città Vecchia, la Torre della Vergine, assieme al Palazzo degli Shirvanshah del XV secolo, costituisce un complesso di monumenti storici dichiarati nel 2000 dall'UNESCO come Patrimonio dell'umanità e catalogati nella categoria iii. 

La Torre della Vergine è rappresentata sul recto delle banconote del manat da 1 a 250, in corso legale nel periodo 1992–2006.




La storia leggendaria del re che si innamorò di sua figlia e del suicidio della ragazza gettatasi dalla Torre della Vergine è stato oggetto di numerose poesie azere. Tuttavia, il balletto dal titolo "Maiden Tower", fu il primo balletto composto dall'azero Afrasiyyab Badalbayli, nel 1940. Questo balletto venne rappresentato all'Opra di Stato di Baku. Tuttavia, la trama della storia è una versione modificata della leggenda. Secondo la versione modificata del balletto, il re al suo ritorno dalla campagna di guerra scoprì che sua moglie aveva dato alla luce una figlia, invece di un figlio. Egli divenne furioso e ordinò l'uccisione della sua bambina. Tuttavia, la nutrice della bimba la portò via in un luogo segreto dove crebbe fino a diventare una bella ragazza. A diciassette anni ella si fidanzò. A questo punto, il re la vide casualmente e decise di sposarla e conseguentemente la portò via e la tenne nella Torre della Vergine. Il fidanzato della ragazza andò su tutte le furie e riuscì ad uccidere il re. Corse poi verso la Torre per salvare la sua fidanzata, ma quando la ragazza sentì un rumore di passi che si avvicina verso la torre, pensando che fosse il re che veniva a prenderla, saltò giù dalla torre suicidandosi.
Nel 2011, la torre partecipa al "Earth Hour", una campagna contro i cambiamenti climatici in cui i grandi edifici vengono "oscurati" per un'ora per contribuire alla causa.



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