Varsavia è la capitale della Polonia, e la più grande città del Paese, situata nella parte centro-orientale della Polonia nel voivodato della Masovia, sul fiume Vistola. Varsavia è il principale centro scientifico, culturale, politico ed economico della Polonia. Varsavia è anche il capoluogo del voivodato della Masovia, e costituisce al contempo comune e distretto.
Varsavia è la più grande città polacca in termini di popolazione (1.726.581 residenti registrati nel 2014) con una estensione superficiale di 517,24 km² (compresa la Vistola), si classifica al decimo posto delle città più popolose dell'Unione europea (escludendo la sua area metropolitana di circa 2.666.000 abitanti).
Le prime tracce di abitato risalgono probabilmente al X secolo, con un insediamento fortificato nell'attuale sobborgo di Bródno. Le origini della città risalgono alla fondazione, alla fine del XIII secolo, di una prima residenza (castello Ujazdowski, o Zamek Ujazdowski) da parte dei duchi di Masovia. Il duca Bolesław II (1294-1313) fondò quindi il nucleo più antico del Castello Reale): a quest'epoca si data la prima citazione documentata della città di Varsavia.
L'abitato che si sviluppò intorno al Castello divenne il principale centro del ducato di Masovia, e la sua chiesa (oggi cattedrale di San Giovanni) ottenne il titolo di chiesa collegiata nel 1406. Alla fine del XIV secolo il duca Janusz I Starszy ne aveva fatto la sua capitale e la città si espanse al di fuori dell'originaria cerchia di mura, con la Città Nuova, che si separò amministrativamente dalla Città Vecchia, racchiusa dalle mura, nel 1408.Nel 1526, con la morte dell'ultimo duca di Masovia, Janusz III, Varsavia passò sotto il dominio diretto dei re di Polonia. Nel 1569 vi fu trasferito il parlamento dalla allora capitale Cracovia e nel 1596 il re Sigismondo III Wasa vi spostò la propria residenza, facendone la nuova capitale del regno di Polonia.
Nel corso del cosiddetto "Diluvio" gli Svedesi occuparono la città nel 1655, causando numerose distruzioni. La città venne quindi lentamente ricostruita e visse un notevole periodo di sviluppo sotto il re Giovanni III Sobieski, eletto nel 1674. Nella prima metà del XVIII secolo, sotto i re sassoni della dinastia Wettin, Augusto II e Augusto III, che governarono la Polonia dalla loro corte di Dresda, venne costruito il cosiddetto "Asse sassone", una nuova residenza reale circondata da un parco, sul modello del Castello di Versailles, che doveva costituire l'asse per una nuova espansione urbanistica della città.
Sotto il re Stanislao Augusto Poniatowski, eletto nel 1764, la Polonia divenne prima un protettorato di fatto della Russia (1767) e perse quindi progressivamente la propria indipendenza con le tre successive "spartizioni" del 1772, 1793 e 1795, con cui i territori della Confederazione Polacco-Lituana vennero spartiti tra Austria, Russia e Prussia. Varsavia venne occupata nel 1796 dalla Prussia e, dopo la breve parentesi napoleonica, con la costituzione del ducato di Varsavia nel 1807, nel 1815 fu la capitale del regno polacco, governato dallo zar di Russia. Dopo le rivolte del novembre 1830 e del gennaio 1863, il regno fu definitivamente abolito e il suo territorio inglobato nell'Impero russo, inoltre la città e la sua popolazione furono sottoposti a una forzata russificazione. La città ebbe un periodo di fioritura sotto il sindaco Sokrates Starynkiewicz (1875-1892), con la realizzazione di: una moderna rete idrica, una estesa rete tranviaria, illuminazione stradale e delle condutture del gas.Ritornata la Polonia all'indipendenza nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale, nel 1920 venne combattuta una battaglia nei sobborghi orientali della città, con la quale l'esercito polacco sconfisse l'Armata Rossa.Con l'invasione tedesca del 1939, anche Varsavia venne occupata dai Nazisti dopo un assedio che portò alla distruzione del 10-15% dei suoi edifici. Durante l'occupazione gli Ebrei furono rinchiusi nel Ghetto e in seguito massacrati nonostante una strenua resistenza durata oltre un mese. Tra il 1º agosto e il 2 ottobre 1944, quando le truppe sovietiche si avvicinavano alla città, questa si ribellò all'occupazione, resistendo per 63 giorni (Rivolta di Varsavia). Per rappresaglia, i Nazistideportarono l'intera popolazione di Varsavia e distrussero la città quasi completamente, mentre i sovietici rimasero a guardare tale distruzione, dall'altra parte del fiume, senza intervenire. Quando le truppe sovietiche entrarono a Varsavia, nel gennaio del 1945, l'85% degli edifici era completamente distrutto.
Il 14 maggio 1955, fu sottoscritto nel palazzo presidenziale il Patto di Varsavia. Un'alleanza militare tra i paesi del Blocco Sovietico, nata come contrapposizione alla NATO.
Varsavia fu quindi la capitale della Repubblica Popolare Polacca, sotto l'influenza sovietica. Molte delle case nelle antiche vie del centro storico e le principali chiese e palazzi furono ricostruiti nella loro forma originale, ed a questi si aggiunsero progetti di palazzi residenziali e nuovi edifici pubblici. Nel 1980 il centro storico della Città Vecchia venne iscritto tra i Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Nel 1995 venne completata la prima linea della metropolitana.
Varsavia è la più grande città polacca in termini di popolazione (1.726.581 residenti registrati nel 2014) con una estensione superficiale di 517,24 km² (compresa la Vistola), si classifica al decimo posto delle città più popolose dell'Unione europea (escludendo la sua area metropolitana di circa 2.666.000 abitanti).
Le prime tracce di abitato risalgono probabilmente al X secolo, con un insediamento fortificato nell'attuale sobborgo di Bródno. Le origini della città risalgono alla fondazione, alla fine del XIII secolo, di una prima residenza (castello Ujazdowski, o Zamek Ujazdowski) da parte dei duchi di Masovia. Il duca Bolesław II (1294-1313) fondò quindi il nucleo più antico del Castello Reale): a quest'epoca si data la prima citazione documentata della città di Varsavia.
L'abitato che si sviluppò intorno al Castello divenne il principale centro del ducato di Masovia, e la sua chiesa (oggi cattedrale di San Giovanni) ottenne il titolo di chiesa collegiata nel 1406. Alla fine del XIV secolo il duca Janusz I Starszy ne aveva fatto la sua capitale e la città si espanse al di fuori dell'originaria cerchia di mura, con la Città Nuova, che si separò amministrativamente dalla Città Vecchia, racchiusa dalle mura, nel 1408.Nel 1526, con la morte dell'ultimo duca di Masovia, Janusz III, Varsavia passò sotto il dominio diretto dei re di Polonia. Nel 1569 vi fu trasferito il parlamento dalla allora capitale Cracovia e nel 1596 il re Sigismondo III Wasa vi spostò la propria residenza, facendone la nuova capitale del regno di Polonia.
Nel corso del cosiddetto "Diluvio" gli Svedesi occuparono la città nel 1655, causando numerose distruzioni. La città venne quindi lentamente ricostruita e visse un notevole periodo di sviluppo sotto il re Giovanni III Sobieski, eletto nel 1674. Nella prima metà del XVIII secolo, sotto i re sassoni della dinastia Wettin, Augusto II e Augusto III, che governarono la Polonia dalla loro corte di Dresda, venne costruito il cosiddetto "Asse sassone", una nuova residenza reale circondata da un parco, sul modello del Castello di Versailles, che doveva costituire l'asse per una nuova espansione urbanistica della città.
Sotto il re Stanislao Augusto Poniatowski, eletto nel 1764, la Polonia divenne prima un protettorato di fatto della Russia (1767) e perse quindi progressivamente la propria indipendenza con le tre successive "spartizioni" del 1772, 1793 e 1795, con cui i territori della Confederazione Polacco-Lituana vennero spartiti tra Austria, Russia e Prussia. Varsavia venne occupata nel 1796 dalla Prussia e, dopo la breve parentesi napoleonica, con la costituzione del ducato di Varsavia nel 1807, nel 1815 fu la capitale del regno polacco, governato dallo zar di Russia. Dopo le rivolte del novembre 1830 e del gennaio 1863, il regno fu definitivamente abolito e il suo territorio inglobato nell'Impero russo, inoltre la città e la sua popolazione furono sottoposti a una forzata russificazione. La città ebbe un periodo di fioritura sotto il sindaco Sokrates Starynkiewicz (1875-1892), con la realizzazione di: una moderna rete idrica, una estesa rete tranviaria, illuminazione stradale e delle condutture del gas.Ritornata la Polonia all'indipendenza nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale, nel 1920 venne combattuta una battaglia nei sobborghi orientali della città, con la quale l'esercito polacco sconfisse l'Armata Rossa.Con l'invasione tedesca del 1939, anche Varsavia venne occupata dai Nazisti dopo un assedio che portò alla distruzione del 10-15% dei suoi edifici. Durante l'occupazione gli Ebrei furono rinchiusi nel Ghetto e in seguito massacrati nonostante una strenua resistenza durata oltre un mese. Tra il 1º agosto e il 2 ottobre 1944, quando le truppe sovietiche si avvicinavano alla città, questa si ribellò all'occupazione, resistendo per 63 giorni (Rivolta di Varsavia). Per rappresaglia, i Nazistideportarono l'intera popolazione di Varsavia e distrussero la città quasi completamente, mentre i sovietici rimasero a guardare tale distruzione, dall'altra parte del fiume, senza intervenire. Quando le truppe sovietiche entrarono a Varsavia, nel gennaio del 1945, l'85% degli edifici era completamente distrutto.
Il 14 maggio 1955, fu sottoscritto nel palazzo presidenziale il Patto di Varsavia. Un'alleanza militare tra i paesi del Blocco Sovietico, nata come contrapposizione alla NATO.
Varsavia fu quindi la capitale della Repubblica Popolare Polacca, sotto l'influenza sovietica. Molte delle case nelle antiche vie del centro storico e le principali chiese e palazzi furono ricostruiti nella loro forma originale, ed a questi si aggiunsero progetti di palazzi residenziali e nuovi edifici pubblici. Nel 1980 il centro storico della Città Vecchia venne iscritto tra i Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Nel 1995 venne completata la prima linea della metropolitana.
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