Ermitage - San Pietroburgo - Russia


L'Ermitage, o Hermitage, ufficialmente Museo statale Ermitage , si trova in Russia a San Pietroburgo, sul lungoneva del Palazzo e ospita una delle più importanti collezioni d'arte del mondo; l'edificio in origine faceva parte della reggia imperiale che per due secoli ospitò le famiglie degli zar Romanov, fino al 1917, anno dell'inizio della Rivoluzione d'Ottobre. È uno dei musei d'arte più visitati al mondo.
Il museo espone opere di numerosissimi autori, fra i quali Caravaggio, Antonio Canova, Francesco Casanova, Paul Cézanne, Leonardo da Vinci, Jacques-Louis David, Edgar Degas, Paul Gauguin, Fra Filippo Lippi, Henri Matisse, Claude Monet, Pablo Picasso, Pierre-Auguste Renoir, Rembrandt, Pieter Paul Rubens, Tiziano, Vincent Van Gogh, Jacob Van Ruisdael, Diego Velázquez, Paolo Pagani.
Con il nome di Ermitage si indica il complesso architettonico che comprende vari edifici costruiti tra il XVIII e il XIX secolo:
il Palazzo d'Inverno (1754-1762), progettato da Bartolomeo Rastrelli
il Piccolo Ermitage (1764-1775), opera di Jean-Baptiste Vallin de la Mothe e di Jurij Velten
il Grande Ermitage, detto anche Vecchio Ermitage (1771-1787), progettato da Jurij Velten
il Nuovo Ermitage (1839-1851) realizzato da Leo von Klenze
il Teatro dell'Ermitage (1783-1789), progettato da Giacomo Quarenghi.
Il Palazzo d'Inverno era nato come residenza imperiale. Eretto per la zarina Elisabetta di Russia, fu completato solo dopo la sua morte. Fu Caterina la Grande la vera ideatrice del museo. Accanto al Palazzo d'Inverno, per sfuggire al trambusto di corte, nel 1764 la zarina volle farsi costruire un piccolo rifugio e gli diede il nome vezzoso di Petit Ermitage (dal antico francese hermit, dal latino eremita, dal greco eremites).
Nel Petit Ermitage, Caterina si appartava volentieri circondandosi di opere d'arte che andava acquistando sui mercati europei; nelle stanze in origine venivano ammessi solo pochi privilegiati. Successivamente, la collezione crebbe a dismisura e fu necessario costruire altri edifici per poterla ospitare; di qui, il nome Ermitage andò ad indicare l'intero complesso dei cinque edifici prima elencati.
Oggi il museo dell'Ermitage si estende ben oltre questi cinque edifici, occupando anche una parte del Palazzo dello Stato Maggiore, sempre sulla Piazza del Palazzo, il Palazzo Menshikov, il Museo della Porcellana presso la Manifattura Imperiale di Porcellana, l'esposizione permanente presso la reggia di Strelna, il deposito di Staraja Derevnia, che prende il nome dalla stazione della metropolitana.
Esistono inoltre sedi in altre città, sia in Russia, Kazan' e Vyborg, sia all'estero, a Las Vegas, Amsterdam, a Londra e a Ferrara. Quest'ultima sede fa parte del progetto denominato Ermitage Italia che ha portato all'apertura nella città di Ferrara di un centro di ricerca e studio finalizzato alla catalogazione delle opere italiane dell'Ermitage, frutto di un accordo fra il Museo e la Provincia di Ferrara.
Il Palazzo d'Inverno, progettato in stile barocco dall'architetto Bartolomeo Rastrelli, venne completato nel 1762. Rastrelli, giunto in Russia con suo padre nel 1716 al servizio di Pietro il Grande, fu nominato architetto di corte nel 1738 e il suo stile ricco e sontuoso divenne molto popolare grazie soprattutto alla zarina Elisabetta. Rastrelli volle ritirarsi nel 1763, quando questa morì e salì al trono Caterina la Grande, che allo sfarzo preferiva la semplicità dello stile neoclassico.

L'opera di Rastrelli è rimasta pressoché immutata all'esterno, mentre gli interni furono più volte modificati nel 1806 da Giuseppe Lucchini sotto le direttive di Giacomo Quarenghi e completamente ricostruiti nel 1837, quando il Palazzo venne semidistrutto a causa di un devastante incendio. Nel 1852, dopo alcuni ampliamenti, l'Ermitage divenne il primo museo pubblico della città, anche se l'accesso era limitato ad una cerchia di utenti definiti "rispettabili" (usanza che decadde dopo la Rivoluzione).
Il museo contiene più di tre milioni di opere, ma gli spazi consentono l'esposizione di "soli" sessantamila pezzi. La monumentale espansione della collezione è dovuta all'apporto di Caterina la Grande, sovrana amante e patrocinante dell'arte. Consigliata da Diderot e da altri illustri esperti europei, la zarina acquistò più di 2000 dipinti. Altri sovrani arricchirono la collezione con donazioni e acquisti.
Dopo la Rivoluzione, il governo sovietico, per ottenere valuta preziosa, prese la decisione di vendere alcuni pezzi ai musei di New York, Washington e Amsterdam.
Oltre alle opere d'arte, il museo ospita interessanti sezioni dedicate alle antichità egizie, greche e romane, agli argenti russi, all'arte sasanide e all'arte degli Sciti.
Inoltre il museo ospita alcune opere di Pietro Bracci autore di molte sculture romane come il Nettuno della Fontana di Trevi e il monumento di papa Benedetto XIV nella Basilica di San Pietro.

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